Il tocco magico: il primo Antiage per il viso e per l’anima

FaceUp Ginnastica Facciale

Il nostro corpo possiede circa 70 milioni di cellule sensoriali concentrate su mani, viso, piedi e genitali. Toccare significa prendersi cura, dare attenzioni e tutti cerchiamo attenzioni perché fanno parte della nostra esistenza. Anche una semplice carezza rilascia endorfine, gli ormoni del benessere che aumentano salute, sicurezza e appagamento. Benefici visibili sul viso che appare liscio e disteso, sulla salute perché il sistema immunitario si rinforza e sullo spirito che diventa più leggero e capace di affrontare gli stress giornalieri.


Il tatto è percepito come la madre di tutti i sensi.


Il tatto è uno dei sensi primordiali. Prima ancora di utilizzare la vista, un neonato percepisce il tocco ed è essenziale per vivere quanto il mangiare e il respirare. Il bisogno primario di chiunque è quello di essere accuditi, abbracciati, accarezzati. Tutto questo fa parte del “prendersi cura”. Il tatto è il mezzo più ricco di espressione per raggiungere la consapevolezza e costruire l’intimità con sé stesse e con il mondo esterno. Trascurare significa uccidere: con il tatto si emana calore mentre la freddezza uccide sentimenti e emozioni. Nel mondo animale è naturale toccarsi e accudirsi. Pensiamo al gatto che si struscia anche sui mobili se non c’è nessuno che lo accarezza.


Nel campo medico della psichiatria si chiama “Skin Hunger”Lo Skin hunger è un disturbo che denota la mancanza del nutrimento energetico per la pelle e quindi dello spirito, fondamentale come l’ossigeno per i polmoni.Inconsapevolmente questa mancanza dà inizio a una ricerca spasmodica nel mondo esterno e questo, il mondo del marketing lo sa bene. 


Le aziende che fanno marketing vendono oggetti travestiti da emozioni.


Oggetti che illusoriamente sostituiscono questa mancanza primordiale del tocco amorevole. Acquistiamo oggetti per massaggiare il corpo, per accarezzarlo, strumenti sempre più all’avanguardia per donare sollievo. Un sollievo solo provvisorio perché dopo poco già ricominciamo a cercare qualcosa di meglio, perché in realtà stiamo cercando di colmare un bisogno che non ha nulla a che vedere con dei freddi oggetti. E questa finta soddisfazione genera invece frustrazione.E il ciclo continua: ricerca, acquisto, soddisfazione momentanea e delusione che mette in moto una nuova ricerca senza fine finché non focalizziamo il reale bisogno.


I migliori ricordi sono i baci, gli abbracci e la cura amorevole. E questi non si possono comprare.


Quando subiamo un abbandono queste effusioni ci mancano come l’aria. E per sopperire a questa mancanza ci abbuffiamo di cibo, facciamo shopping selvaggio di vestiti e oggetti che però, non possono sostituire il piacere che deriva dalla cura e dal contatto fisico.Questo poi è uno dei momenti più difficili.  


Il lockdown ha sancito l’obbligo di mascherina e distanza sociale


Meno contatto significa un altissimo pericolo di alienazione. Non è possibile stringere la mano, abbracciarsi, ma bisogna mantenersi distanti e nascosti. Eppure sappiamo che più siamo felici più il nostro sistema immunitario si rinforza difendendosi da virus e malattie.E’ fondamentale capire come salvarci da questo meccanismo insano non perdendo la nostra serenità.


Le mani curano


Quando stiamo male, quando abbiamo mal di denti, o mal di testa o mal di pancia mettiamo subito le mani sulla parte dolorante. Se qualcuno è triste o debole lo abbracciamo, lo accarezziamo, lo incoraggiamo con una pacca sulla spalla. Tutto è collegato al contatto fisico.In India, nell’Ayurveda il massaggio del viso fa parte di uno stile di vita incorporato nella routine giornaliera come il lavarsi i denti o il mangiare.


Toccarsi è fondamentale per non perdere la connessione con noi stesse.


Nella mia esperienza di massaggi al viso ho compreso quanta mancanza ci sia delle sensazioni scaturite dal contatto. Dopo una seduta è capitato più volte che le pazienti scoppiassero a piangere per rilasciare delle emozioni troppo forti o iniziassero a raccontare i loro drammi più intimi perché si sentivano finalmente connesse a un’altra anima.


FaceUpper per riconnetterci con noi stesse


È per questo che ho costruito il programma FaceUpper, da “Più bella in 4 settimane” a “FaceUpper Star“, frutto di anni di lavoro, di esperimenti ed esperienze che ho voluto tradurre in un programma completo dove ogni donna ad ogni età può trovare tutti gli strumenti per rifiorire, ritrovare la consapevolezza, ingrediente fondamentale per una bellezza del corpo e dell’anima.

Per saperne di più scopri il primo corso “Più bella in 4 settimane.
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Non abbiate paura di toccarvi, accarezzarvi, di prenderci cura di voi e di amarvi. Riconoscete il dono delle vostre mani per voi stesse e per gli altri.


A cura di Francesca Serra

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